Il drop: ma che cos'è?
Il «drop» è la differenza di altezza tra la parte posteriore (tallone) e anteriore (avampiede) della scarpa. Per schematizzare, le scarpe col tacco a spillo avranno un drop altissimo, perché la differenza di altezza tra la parte anteriore e quella posteriore è importante, mentre il drop delle infradito sarà pari a zero. Nel running, il grande pubblico ha iniziato a sentire parlare del concetto di «drop» solo da qualche anno. Si tratta però di un elemento di ideazione fondamentale per tutti gli ingegneri scarpe. La novità è che il drop viene considerato sempre di più al momento di scegliere un paio di scarpe. Questa consapevolezza va di pari passo con l'emergere del minimalismo nel running. Il piede nudo ha un drop a zero, perché il tallone e l'avampiede sono alla stessa altezza, direttamente a contatto con il suolo. Per questo ha preso piede l'idea di un paio di scarpe che permetta al piede di funzionare come la natura l'ha fatto, quindi con un drop a zero. Ma il drop da solo non è un criterio sufficiente per classificare un paio di scarpe come minimalista. Si devono considerare molti aspetti: il peso, l'altezza, la flessibilità, ecc... Va ricordato che oggi il minimalismo tende ad essere soppiantato dalla ricerca della « falcata naturale», che è meno estrema.