World Ocean Day

World Ocean Day: un occhio di riguardo per la pesca sostenibile

Il World Ocean Day è alle porte. Scopriamo tutte le pratiche di pesca scorrette e quelle che promuovono una pesca sostenibile.

🕓 8 min

C'è qualcosa di magico nell'oceano, quell'infinita distesa blu che cela segreti insondabili e creature straordinarie. Un tesoro unico che ci nutre, ci ispira e che è sempre più da custodire. L’8 giugno ricorre il World Ocean Day, una giornata dedicata alla celebrazione del nostro prezioso ecosistema marino: scopriamo di più su questa ricorrenza e sulle modalità di pesca più adatte a preservarlo. 

giornata mondiale dell'oceano

8 giugno giornata mondiale degli oceani, quando è nata e perché

Il World Ocean Day rappresenta un'importante occasione per riflettere sull'ecosistema marino e promuovere la sua tutela. Il suo significato va oltre la semplice celebrazione della bellezza degli oceani: è un momento fondamentale per sensibilizzare l'opinione pubblica sui gravi problemi che minacciano i nostri mari e sulle azioni che possiamo intraprendere per proteggerli. L'istituzione di questa giornata risale al 1992, durante il Summit della Terra a Rio de Janeiro, la prima conferenza mondiale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite sull'ambiente, quando i leader mondiali riconobbero l'urgente necessità di affrontare le sfide ambientali globali, tra cui appunto la salvaguardia degli oceani. La festività fu poi resa ufficiale dall’Onu nel 2009. 

Da allora, il World Ocean Day è cresciuto fino a diventare un movimento globale che coinvolge milioni di persone di tutte le età, in oltre 140 Paesi in tutto il mondo. Le celebrazioni per questa speciale festa prevedono una vasta gamma di eventi, dalla pulizia delle spiagge alle conferenze sugli ecosistemi marini, dalle mostre fotografiche alle escursioni in barca, il tutto finalizzato a educare le nuove generazioni e ispirare azioni concrete per la protezione degli oceani.

pesca in mare

Le minacce per gli oceani

Gli oceani coprono circa tre quarti del nostro pianeta, garantendo la sopravvivenza di 3 miliardi di persone e generando, in termini di risorse e industrie, il 5% del Pil mondiale. Gli oceani sono però oggi anche al centro di molte sfide e minacce che mettono a rischio l'intero ecosistema marino. Tra queste, la prima è sicuramente l'inquinamento, con le sue conseguenze devastanti sulla vita marina e sulla qualità dell'acqua: l'accumulo di plastica, rifiuti industriali, sostanze chimiche e oli minaccia non solo la fauna, ma anche la nostra salute. Inoltre, i cambiamenti climatici stanno causando danni irreparabili agli habitat marini, compromettendo la sopravvivenza di molte specie.

La sovrapesca rappresenta un'altra grave minaccia per gli oceani, un fenomeno che ha portato a una drastica diminuzione delle popolazioni ittiche in tutto il mondo. Di cosa si tratta? In termini semplici, di tutte quelle attività di pesca indisciplinate che catturano troppi pesci e non lasciano in acqua un numero di esemplari sufficiente a garantire la riproduzione fino alla ricostruzione di una popolazione ittica sana. La pesca eccessiva non solo mette a rischio la sicurezza alimentare di milioni di persone, ma mina anche l'equilibrio degli ecosistemi marini. Inoltre la pesca non sostenibile, con le sue pratiche distruttive e non regolamentate, contribuisce ulteriormente al declino delle risorse marine e alla distruzione degli habitat naturali. 

Affrontare queste sfide richiede un impegno globale e coordinato per proteggere e preservare la salute degli oceani, garantendo un futuro sostenibile per le generazioni future.

Pratiche di pesca

Riconoscere pratiche di pesca scorrette

Durante il World Ocean Day è importante celebrare la bellezza e la ricchezza degli oceani, ma anche riconoscere che le nostre azioni possono avere un impatto significativo sull'ambiente marino. Una delle principali minacce per gli oceani, come anticipato, è rappresentata da pratiche di pesca non sostenibili e pesca eccessiva. La situazione degli stock ittici globali è oggi fonte di grande preoccupazione: secondo le valutazioni della FAO, nel 2019 la percentuale di stock ittici sfruttati entro livelli biologicamente sostenibili è scesa al 64,6%, rispetto al 90% del 1974, mentre il 35,4% degli stock ittici è stato sovrasfruttato. La situazione è particolarmente critica nel Mediterraneo, che vede il 58% degli stock ittici commerciali pescati al di fuori dei limiti biologicamente sostenibili e una pressione di pesca che supera il doppio del livello considerato sostenibile.

Barca da pesca

In cosa consiste la pesca a strascico?

La pesca a strascico è una pratica di pesca industriale che coinvolge l'uso di reti a strascico, dette anche "reti da traino", per catturare pesci e altri organismi marini sul fondo dell'oceano. Questa tecnica si serve di una grande rete a forma di imbuto che viene trascinata lungo il fondale marino dal peschereccio, raccogliendo tutto ciò che si trova lungo il percorso.

Qual è il problema? Le reti utilizzate possono causare danni irreversibili a habitat delicati costituiti da coralli e alghe, mentre la mancanza di selettività nel catturare le specie ittiche porta alla pesca accessoria di pesci non target. Questo contribuisce alla sovrapesca e alla diminuzione delle risorse ittiche, mettendo a rischio la sostenibilità delle attività di pesca nel lungo periodo. Nel Mediterraneo, i tassi medi di scarto per la pesca a strascico sono tra il 45% e il 50%, e questo influenza sia gli stock ittici commerciali che l'ecosistema marino nel suo complesso. Inoltre, la cattura accidentale di specie minacciate come mammiferi e tartarughe marine mette ulteriormente a repentaglio i delicati equilibri dell'ambiente marino.

pesca sostenibile

La pesca sostenibile

Fortunatamente esistono alternative più sostenibili che consentono di praticare la pesca in modo responsabile e rispettoso dell'ambiente marino. 

La pesca sostenibile rappresenta un approccio alla gestione delle risorse ittiche e degli ecosistemi marini che garantisce una continuità nel tempo delle attività di pesca senza compromettere la salute degli oceani e delle comunità di pescatori: il concetto non riguarda solo la quantità di pesce catturata, ma abbraccia una serie di criteri e parametri che assicurano una gestione oculata delle risorse.

In primo luogo, la pesca sostenibile si preoccupa di mantenere gli stock ittici entro limiti biologicamente sostenibili: ciò implica una gestione attenta delle quote di pesca e dei livelli di cattura, basata su dati scientifici accurati e aggiornati.

Inoltre, la pesca sostenibile promuove l'adozione di pratiche di pesca selettive, riducendo al minimo la cattura di specie non target e proteggendo così la biodiversità marina. In che modo? Prima di tutto mediante l'uso di attrezzature e tecniche di pesca che consentono di discriminare tra le varie specie ittiche e ridurre al minimo lo scarto di pesci non desiderati. Un altro aspetto cruciale della pesca sostenibile è la conservazione degli habitat marini sensibili, come le distese di alghe e i coralli, che forniscono rifugio e nutrimento per numerose specie marine. Infine, la pesca sostenibile incoraggia il coinvolgimento delle comunità locali nella gestione delle risorse ittiche, riconoscendo il valore delle conoscenze tradizionali e della collaborazione tra pescatori, scienziati e responsabili delle politiche marine.

Attrezzatura pesca

Preferire l'utilizzo di attrezzature idonee per ogni pratica di pesca

Uno degli atteggiamenti chiave per adottare una pesca sostenibile consiste nello scegliere le attrezzature adatte, ovvero quelle progettate per ridurre al minimo l'impatto sull'ecosistema. Ad esempio, le lenze a traina e a mano sono considerate strumenti ottimali, dato che consentono ai pescatori di catturare specificamente il pesce desiderato e di ridurre al minimo i casi di cattura accidentale di specie non target (bycatch). 

Inoltre, è essenziale rispettare le regole e le normative di pesca, comprese le taglie minime e le quote di cattura, per garantire la conservazione e la sostenibilità delle risorse ittiche. Prestare attenzione alle zone di pesca e alle stagioni è fondamentale per preservare gli habitat marini e mantenere gli stock di pesce in equilibrio.

Passione per la pesca

Passione pesca, rispettando l’ambiente

Al di là delle attività su grande scala, ogni pescatore, nel suo piccolo, può fare la differenza adottando pratiche sostenibili e consapevoli durante le proprie attività di pesca. Le azioni individuali, sommate tutte insieme, possono avere un impatto significativo sulla conservazione degli ecosistemi marini. Evitando di pescare in aree protette o durante i periodi di riproduzione delle specie ittiche, per esempio, i pescatori possono contribuire a preservare gli habitat marini e garantire la sopravvivenza delle popolazioni ittiche. Inoltre la corretta gestione dei rifiuti, come il corretto smaltimento delle lenze e dei materiali di pesca, è fondamentale per ridurre l'inquinamento marino e proteggere la fauna selvatica. 

Promuovere la sensibilizzazione e l'educazione ambientale
tra i pescatori è altrettanto importante per incoraggiare comportamenti responsabili e sostenibili e per garantire la tutela a lungo termine degli oceani e dei loro preziosi ecosistemi.

Inoltre, vale la pena sottolineare l'importanza di considerare l'acquisto di materiale e attrezzatura da pesca di seconda mano. Optare per prodotti usati non solo rappresenta un'opportunità per risparmiare denaro, ma anche un gesto eco-sostenibile. Acquistare attrezzature da pesca usate contribuisce al riuso delle risorse, riducendo la necessità di produrre nuovi articoli e, di conseguenza, l'impatto ambientale legato alla loro fabbricazione. Inoltre, favorisce la circolarità dell'economia, estendendo la vita utile degli oggetti e diminuendo la quantità di rifiuti destinati alla discarica. Ogni piccola azione è importante per promuovere uno stile di vita più sostenibile e preservare la bellezza e l'integrità dei nostri oceani.

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